[kkstarratings]Edward Weston nasce in Illinois, ad Highland Park il 24 marzo 1886.
Si avvicina alla fotografia a soli 16 anni, ovvero quando si trasferisce dall’Illinois alla California e inizialmente diviene assistente ritoccatore in uno studio fotografico. Nel 1911 si mette in proprio aprendo uno studio nella città di Tropico, che diventerà poi il punto di riferimento del suo lavoro per i successivi venti anni.
Il momento di svolta avviene durante un viaggio in Ohio quando passa da uno stile pittorialista ad una fotografia più chiara e definita.
Dal 1923 al 1927 lavora in Messico al fianco di Tina Modotti, fotografa e attrice italiana, con cui ha anche una relazione e, in questo periodo, grazie alle sue frequentazioni, riesce anche a ritagliarsi il proprio mercato.
Durante il periodo messicano, approfondisce i rapporti tra forma e soggetto ovvero tra realismo e astrazione. Il suo obiettivo è realizzare un’immagine che sia realmente vera, pulita e priva di ogni artificio che le tolga naturalezza. In altre parole cerca una realtà che supera la realtà ed il suo fine ultimo è imprimere su pellicola l’oggettività. Oggettività che Edward Weston riconosce essere propria dell’apparecchio fotografico.
Pochi anni dopo, nel 1932, fonda assieme ad Ansel Adams il Gruppo f/64 (il cui termine si riferisce alla minima apertura di diaframma ed al conseguente valore massimo di profondità di campo).
Una caratteristica interessante degli scatti realizzati dagli appartenenti a tale gruppo sono basati sulla perfezione tecnica e stilistica, di modo da non permettere a chi guarda di dar luogo a interpretazioni al di fuori di quelle che vuol dare il fotografo.
Uno dei concetti interessanti portati in seno da Edward Weston è che il fotografo deve già visualizzare la foto dentro di sé prima di scattarla.
Nel 1946 Weston inizia a soffrire di Parkinson, e solo due anni più tardi è costretto ad abbandonare la fotografia. La sua ultima foto viene scattata a Point Lobos, nel 1948, su una spiaggia che ora, in suo onore, si chiama Weston Beach.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita chiuso in casa a revisionare le sue fotografie e ad occuparsi degli scatti realizzati dai figli Brett e Cole. Muore a Wildcat Hill il 1° gennaio 1958.
Attraverso l’obiettivo Weston racconta un’America reale e cruda, fatta di luoghi desolati e territori aridi e raccoglie consensi tra il pubblico americano perché abbandona lo stereotipo di fotografia come arte.
Tra le opere più importanti ricordiamo Idols Behind Altars (1929), California and the West (1940), Leaves of Grass (1941), My camera on Point Lobos (1950) ed infine Edward Weston: Fifty Years (1973).
2 Responses
buon articolo con una serie di fotografie esaurienti. Complimenti
Ti ringrazio 🙂