
Endre Ernő Friedmann, meglio noto come Robert Capa, nasce a Budapest il 22 ottobre 1913.
Si interessa prestissimo di politica, iscrivendosi al Partito Comunista e qualche anno dopo è costretto ad abbandonare l’Ungheria a causa del coinvolgimento in alcune proteste contro il governo di estrema destra. Si trasferisce in Germania e pur volendo fare lo scrittore, trova impiego in uno studio fotografico a Berlino.
Ma la vita di Robert Capa non ha pace in quanto essendo di origine ebraica ben presto è costretto ad andar via anche dalla Germania a causa dell’avvento del nazismo. Si rifugia quindi in Francia e poi in Spagna dove si occupa di documentare la guerra civile.
Ed è proprio la Spagna a portare fortuna a Capa rendendolo un fotografo famoso grazie allo scatto realizzato a Cordova, dove immortala un soldato colpito a morte. In breve tempo la foto fa il giro del mondo e di pari passo si scatena un dibattito sull’autenticità dello scatto.
Il lavoro di Capa sulla guerra civile Spagnola ha una storia davvero interessante in quanto per anni era stata data per persa fino al 1990 quando è riemersa a Città del Messico.
Nel mentre il nazismo avanzava in europa e quindi Capa è costretto a emigrare in America e si trasferisce a New York, dove mette i suoi scatti al servizio della rivista Collier’s Weekly.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo riporta in Europa e più precisamente in Sicilia dove viene paracadutato con l’esercito americano per documentare le operazioni di guerra. Oltre ai numerosi scatti Capa ci lascia in eredità il suo diario pubblicato nel 1947 con il titolo Slightly out of focus.
Qualche settimana più tardi realizza gli scatti più importanti della sua carriera, ritraendo le fasi più cruente dei combattimenti tra esercito americano e militari tedeschi nel cuore della Sicilia. Queste sue foto gli valgono l’assunzione da parte della rivista Life.
Ma la sua esperienza con la seconda Guerra Mondiale non è ancora finita in quanto il 6 giugno 1944 prende parte allo sbarco in Normandia. Sfortunatamente buona parte degli scatti effettuati durante lo sbarco è andata perduta per un errore del tecnico di laboratorio addetto allo sviluppo.
Dopo l’esperienza in guerra, assieme ad altri grandi della fotografia quali Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert fonda l’agenzia Magnum, che diventa una delle più importanti agenzie fotografiche a livello mondiale.
Qualche anno dopo, si ritrova a dover documentare la Prima Guerra d’Indocina, al seguito dell’esercito francese e purtroppo da questa spedizione Capa non fa rientro.
Muore il 25 maggio 1954 salendo su un terrapieno per effettuare degli scatti da posizione migliore, ma accidentalmente calpesta con il piede una mina.