Autore del libro: Domenico Tattoli
Ho acquistato ODISSONOM già da diverse settimane, la mia anima amante della natura ha reclamato a gran voce l’acquisto e la mia parte amante dei reportage ha fatto il resto (anche se, il lavoro che andiamo a recensire non è una denuncia ma più che altro una presa di coscienza).
Tuttavia prima di scrivere questa recensione ho voluto far sedimentare quello che mi ha trasmesso, ho voluto sfogliare e soffermarmi su ogni fotografia e percepire al meglio possibile (pur con tutti i miei limiti) sia quello che guardavo sia cercare di mettermi nei panni di chi ha scattato queste fotografie: Domenico Tattoli.
Sono riuscito ad accaparrarmi l’edizione limitata, la quale si presenta con una bella copertina cartonata tutta nera con in bianco il titolo del libro, il sottotitolo e l’autore. Il formato del libro è il formato letter – 19 x 24, ovvero più piccolo di un A4 normale, e consta di 96 pagine.
In queste 96 possiamo ripercorrere insieme all’autore il viaggio intrapreso alla scoperta o dovrei dire alla messa in evidenza di tutto quello che stiamo sacrificando sull’altare del benessere.
ODISSONOM non è un libro di denuncia, non è il suo scopo ma ha lo scopo ben preciso di far riflettere il lettore.
Si, parlo di lettore nonostante sia un libro in cui non ci sono parole, ma solo immagini, in quanto, spesso un’immagine vale più di mille parole.
Ma non solo, la fotografia, per sua stessa genesi è un racconto in cui il fotografo può scrivere con la luce e sceglie di volta in volta cosa comunicare.
Tutte le foto all’interno del libro sono state scattate con pellicola, mentre il mondo va verso i 100mpx alla portata di tutti Domenico Tattoli fa una scelta controcorrente ma che gli consente di esprimere al meglio il suo messaggio.
Le foto, tutte rigorosamente in bianco e nero, presentano un bianco e nero altamente contrastato proprio per esprimere la drammaticità delle situazioni.
Tale drammaticità è sia morale che fisica in quanto il lettore deve immaginare un mondo in cui tutto è stato sommerso da carbone e fuliggine, un mondo in cui villaggi e animali praticamente non esistono più, un mondo che da alla vita un valore estremamente basso.
In questo inferno in terra che si diffonde da oltre un decennio ogni cosa ed ogni essere vivente si è adattato all’oscurità ed ai fumi tossici, tutto viene sacrificato per pochi spiccioli che però consentono a coloro che vi abitano di vivere.
Una vita ben al di sotto del benessere cui siamo abituati. Ma se qualcuno ha il benessere qualcun altro, in un qualsiasi posto del pianeta ne sta pagando il prezzo.
Il libro mi è piaciuto moltissimo anche in virtù del fatto che, lo ammetto, sono molto sensibile alle tematiche ambientali e all’impatto che il benessere può avere sia sulle persone che sul sasso su cui abitiamo chiamato terra.
Perché lo consiglio
Se ti piacciono i libri che fanno riflettere, se ti piacciono i libri che sanno raccontare, se sei sensibile ad alcune tematiche viste sopra e se ti piacciono le fotografie in bianco e nero, magari scattate su pellicola, allora il libro non può mancare nella tua biblioteca.