La tua fida macchina fotografica ha davvero tantissime caratteristiche da scoprire, non importa se hai comprato una compatta, una mirrorless o una full frame. Tutte hanno delle caratteristiche comuni che man mano andremo a scoprire.
Se ti va di sapere come funziona esattamente la messa a fuoco della tua macchina fotografica o in che modo è possibile ottenere una corretta esposizione, non devi fare altro che leggere le lezioni precedenti. Altrimenti, bando alle ciance ed iniziamo finalmente a parlare delle diverse modalità di misurazione della luce disponibili all’interno dei nostri apparecchi.
Le modalità di misurazione: impariamo a conoscerle
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Per produrre immagini che non siano troppo luminose (sovraesposte) o troppo buie (sottoesposte), tutte le fotocamere devono poter valutare con cura quanto c’è da fotografare nella scena.
Nell’epoca dell’analogico i fotografi utilizzavano esposimetri manuali per poter misurare la quantità di luce che cadeva sul soggetto. Con le moderne macchine fotografiche digitali non è più necessario ricorrere ad apparecchiature esterne in quanto basta solo il nostro apparecchio.
Gli esposimetri interni alle nostre macchine fotografiche misurano la luce riflessa dal soggetto e dalla scena contemporaneamente; poiché i livelli di luce all’interno della stessa scena possono variare, molte fotocamere offrono diversi modi per misurare la luce.
Misurazione a prevalenza centrale
Questo è il sistema di misurazione più comune nelle fotocamere che non hanno funzioni di esposimetro, come alcune compatte. In questa modalità la misurazione è influenzata o rilevata al centro del mirino e poi viene fatta una media per tutta l’inquadratura. Per gran parte degli scatti il soggetto dovrebbe essere al centro dell’inquadratura, quindi ben esposto, mentre il resto della scena non viene calcolato. Se c’è una grande differenza fra le parti più illuminate e quelle più buie dell’immagine la fotocamera cercherà di trovare la regolazione più idonea perché gran parte della foto sia esposta nel miglior modo possibile. O, detto in altri termini, calcolerà un’esposizione che non andrà bene per nessuna delle parti all’interno della scena!
Misurazione spot o parziale
Come suggerisce il nome, la misurazione parziale rileva solo il centro esatto del mirino e imposta un’esposizione precisa solo per quella porzione dell’immagine. La vera misurazione spot rileva solo l’1-2% dell’area del mirino, laddove la misurazione parziale ne rileva almeno il 9-10%.
Questa modalità di misurazione dovrebbe essere usata quando il soggetto deve essere esposto adeguatamente, indipendentemente da quanta luce illumina l’area circostante, o durante i primi piani. Sebbene questo tipo di misurazione fornisca i risultati più prevedibili, quando l’area scelta per fare la rilevazione non presenta una buona media, il risultato sarà inevitabilmente sovraesposto o sottoesposto. Per questo in molte macchine fotografiche di fascia bassa questa modalità non è neanche presente.
Misurazione a matrice
Questo è certamente il sistema di misurazione più sofisticato, ed è solitamente la modalità predefinita per molte fotocamere che offrono diverse modalità di misurazione. Funziona effettuando diverse rilevazioni da vari punti della scena, valutando al contempo la posizione del soggetto principale, il primo piano e lo sfondo, la luminosità generale, la luce frontale, il controluce, il colore ed altri parametri. La fotocamera poi compara questi rilevamenti con una sua banca dati interna e sceglie l’esposizione che somiglia di più ad una di quelle che ha in memoria.
Nella maggior parte delle volte la misurazione a matrice se la cava in modo egregio, ma il processo non è per nulla esente da errori. Di fatto i fotografi più esperti si lamentano spesso perché in questo modo possono perdere una parte del controllo quando usano tale modalità di misurazione.
Quale modalità di misurazione è la migliore?
In genere quando nella scena non ci sono differenze notevoli tra luce forte e ombre, la misurazione a matrice ci permette di operare in tranquillità. In altre circostanze, forse, sono migliori le altre due. Personalmente io uso sempre la misurazione spot, in quanto mi consente di esporre il mio soggetto in modo corretto ed esattamente come voglio io.
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