Se ti interessa sapere il legame tra lunghezza focale e sfondo, sei nel posto giusto!
Nella prima sezione dedicata alla profondità di campo, abbiamo discusso di come, insieme con l’impostazione dell’apertura dell’obiettivo e la distanza focale, il terzo fattore che controlla la profondità di campo sia la lunghezza focale.
Ora che abbiamo esaminato la lunghezza focale più nel dettaglio, ritorniamo al rapporto tra lunghezza focale e profondità di campo e guardiamo più da vicino come gli adattamenti alla lunghezza focale possono essere utilizzati per modificare gli sfondi.
Lunghezza focale e profondità di campo
Come sappiamo un obiettivo dalla lunghezza focale corta con una lunghezza focale equivalente pari a 28mm, impostato a f/5.6, per esempio, ha una zona di nitidezza due volte più ampia di un obiettivo di lunghezza focale equivalente di 50mm, impostata con la stessa apertura.
Ecco perché è spesso conveniente utilizzare un teleobiettivo per i ritratti, dato che è più facile mettere fuori fuoco lo sfondo che invece con una focale più corta potrebbe mettere in risalto elementi di distrazione.
In altre parole, potreste allontanarvi maggiormente dal soggetto, zoomare in modo da ottenere la stessa inquadratura e rifare la foto.
Maggiore è la lunghezza focale, più lo sfondo verrà sfocato.
In ogni caso non è solo la profondità di campo che viene modificata dalla lunghezza focale; puoi anche variare la lunghezza focale per modificare la reale visuale dello sfondo.
Modificare i punti di vista
Un popolare espediente utilizzato nei film dalle cineprese, che viene spesso utilizzato per dare un senso di disagio o panico, è quello di mostrare il soggetto immobile, ma con il punto di vista dello sfondo che cambia da ristretto a largo e viceversa. La tecnica è conosciuta anche come dolly ed è stata resa famosa da Alfred Hitchcock nel film “La donna che visse due volte”.
Per ottenere l’effetto, la cinepresa si muove avanti e indietro su dei binari, mentre contemporaneamente zooma avanti e indietro. In questo modo, le dimensioni e la visuale del soggetto rimangono immutate, ma, dato che la lunghezza focale e, quindi, l’angolo di campo cambiano mentre la camera zooma avanti e indietro, il punto di vista e la prospettiva dello sfondo cambiano.
Questo espediente può essere utilizzato anche dai fotografi, ottenendo immagini di grande effetto.
L’effetto lavora sulla base che, in fotografia, gli oggetti più vicini alla fotocamera appaiono sproporzionatamente più grandi rispetto a quelli posizionati più lontano.
Quindi con un obiettivo dalla lunghezza focale corta e il soggetto posizionato vicino alla fotocamera, il soggetto appare di dimensioni esagerate, mentre lo sfondo sembra distante, questo può essere utilizzato per creare un senso di isolamento.
Arretrando, attraverso l’utilizzo di una lunghezza focale lunga e riempiendo la stessa quantità di fotogramma con il soggetto, lo sfondo apparirebbe molto più integrato nell’ambiente che lo circonda. Questo è parzialmente dovuto all’effetto rimpicciolente degli obiettivi a lunghezza focale lunga.
Selezionare gli sfondi
Sapere che la lunghezza focale modifica il punto di vista ti aiuta a escludere o a includere elementi dello sfondo in uno scatto pur mantenendo le stesse dimensioni per il soggetto. Poi, dato che l’angolo di campo viene influenzato tanto in verticale quanto in orizzontale, da una visuale ravvicinata si ricava una prospettiva più intensa, che può essere utilizzata per isolare i dettagli.
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