[kkstarratings]Breve storia della fotografia si presenta come un libretto di un centinaio di pagine che mira ad illustrare i fotografi da Niepce a oggi, dalle esperienze in camera oscura ai mutamenti tecnici e alle ricerche sperimentali; l’ambiente sociale, la fotografia come mestiere, le ripercussioni culturali, letterarie, estetiche. In questo libro lo studioso francese Jean A. Keim affronta un ventaglio di questioni che fanno della fotografia un capitolo particolarmente vivace dell’esperienza culturale degli ultimi centocinquant’anni. In appendice un capitolo scritto appositamente da Wladimiro Settimelli, illustra le vicende italiane.
A differenza di altri libri recensiti fino ad oggi quali ad esempio “L’occhio del fotografo” o “Il libro della fotografia digitale“, qui non troverai nulla di tecnico, ma solo la storia della fotografia. Ma la domanda che sicuramente ti starai facendo è la seguente: «Perché mi dovrebbe interessare un libro del genere?» la risposta è molto semplice: perché è solo comprendendo il passato che si capiscono alcune scelte nel presente e probabilmente nel futuro.
Il libro scorre via abbastanza velocemente nonostante non sia proprio un romanzo, in poche pagine riesce a riassumere tutta la storia della fotografia. Per questo motivo, non aspettarti una trattazione dettagliata ma aspettati qualcosa di più superficiale.
L’indice
- L’invenzione della fotografia
- I primi anni
- La rivoluzione del collodio umido
- La fotografia moderna: la gelatina al bromuro
- La fotografia su nuove strade
- La fotografia dopo la seconda guerra mondiale
- La fotografia a colori
- La fotografia in rilievo
In definitiva
Il libro costituisce una buona introduzione alla storia della fotografia, è facilmente trasportabile e costituisce una buona lettura. Se sei in cerca di qualcosa di più approfondito non è il libro adatto a te, se invece sei in cerca di un libro che tratti la storia della fotografia in modo semplice, giusto per farti un’infarinatura, allora potresti aver trovato un ottimo libro da leggere.